21 Gennaio 2024

LE ROCCHE DI MOCISSÀ E LA VALLATA DEL MOLARO

Luoghi un tempo abitati e coltivati, in cui si mischiano rocche dalle particolari forme, pianori, antichi ripidi terrazzamenti, in uno scenario che racconta di antiche leggende. 

LOCALITÀ – COMUNI INTERESSATI: Montebello Ionico (RC), Vallata del Molaro e Rocche di Mocissà
LUNGHEZZA PERCORSO: 10,1 km
TIPOLOGIA: ad anello
DISLIVELLO: +550 mt, -550 mt
ALTEZZA MINIMA: +226 mt s.l.m.
ALTEZZA MASSIMA: +709 mt s.l.m.
DURATA: 7,00 ore, comprese le soste
DIFFICOLTÀ: Escursionisti Esperti – E. E. (Escursione riservata ad escursionisti allenati e in buona forma fisica, NON ADATTO a coloro che soffrono di vertigini)
SPECIFICHE: Il percorso presenta svariate tipologie di difficoltà: con un considerevole dislivello, su roccia o terreno sdrucciolevole e pietroso, a tratti esposto nella prima parte, in area particolarmente ventosa.
RADUNO: ore 9.00 allo svincolo di Saline Ioniche (rotatoria), circa 100 metri oltre l’uscita

QUESTO E’ IL PUNTO DI INCONTRO

Si prosegue insieme, ciascuno con le proprie macchine per arrivare al punto dove parcheggeremo (circa 3,5 km)
PARTENZA ESCURSIONE: ore 9.30
PRESENZA DI ACQUA LUNGO IL SENTIERO: NO
TIPO DI AMBIENTE NATURALE: sentiero naturale, roccioso, nella prima parte molto esposto, molto ventoso, vegetazione bassa e cespugliosa, scoperto (solo in due punti incontreremo un boschetto di pini marini).
SOSTA PRINCIPALE: si svolgerà lungo il percorso, presumibilmente su un pianoro erboso.
CONDUTTORE/I: Elvira R. (AE), Angela V. (AE), Giuditta C. (AE in tirocinio)
ALTRI AE e ESCURSIONISTI VOLONTARI ESPERTI DI SUPPORTO: Paolo L. (AE), Salvatore P., Michele G..
OBBLIGATORIO: Scarponi da trekking, mantellina copri-pioggia o k-way, giacca antivento, cappellino per il vento (possibilmente che copra le orecchie), spesso pile o copertura antifreddo, 1,5 litri di acqua, snack, colazione al sacco già pronta per essere consumata, maglietta di ricambio.
CONSIGLIATO: abbigliamento a strati, bastoncini, maglia tecnica termica.

EFFETTO WINDCHILL: In presenza di un forte vento, a parità di temperatura dell’aria, si ha una più veloce riduzione della temperatura corporea, dovuta al fatto che l’aria accelera i processi evaporativi a livello dell’epidermide.

PRENOTAZIONI: ESCLUSIVAMENTE MEDIANTE LA COMPILAZIONE DEL MODULO AL SEGUENTE LINK entro e non oltre giorno 19 GENNAIO.  Eventuali ospiti potranno partecipare solo se escursionisti esperti e previa insindacabile valutazione dei conduttori e del CD dell’Associazione.
Per i non tesserati FIE è previsto il versamento di un contributo di € 7,00 da effettuarsi all’inizio dell’attività ad uno dei referenti; detti partecipanti dovranno comunicare, al momento della prenotazione, nome, cognome e codice fiscale ai fini dell’emissione della tessera temporanea comprensiva di copertura assicurativa infortuni.
NB: L’escursione potrà subire variazioni per quanto concerne la durata o la distanza da percorrere, o essere annullata in caso di avverse condizioni meteo e comunque fattori e motivazioni a insindacabile giudizio del responsabile dell’Escursione o del Presidente dell’Associazione.
TEMATICA DELL’ESCURSIONE: Percorso Panoramico – Naturalistico – di grande interesse geologico – Il percorso si sviluppa in un’area di notevole impatto paesaggistico, con ampie vedute sulla vallata e sulla costa ionica reggina, che spaziano fino a tutta la costa siciliana, dall’Etna a Messina. Attraverseremo luoghi di leggende antiche, cammineremo tra le “Mummie” che, ancor oggi, custodiscono il territorio.

SVILUPPO DELLA GIORNATA – ALTRE NOTE: LEGGERE CON ATTENZIONE LA SCHEDA TECNICA E VALUTARE LE PROPRIE CONDIZIONI FISICHE E ATTITUDINALI PRIMA DI PROPORSI PER LA PARTECIPAZIONE.

Per tutta la prima parte dell’escursione, nell’ascesa verso le Rocche, sarà necessario PROCEDERE IN FILA INDIANA, PRESTANDO LA MASSIMA ATTENZIONE NEI PROPRI PASSI, SENZA CHE SIANO CREATI SCOLLAMENTI NEL GRUPPO: l’area è costituita da una fitta rete di tracce appena visibili che possono trarre in inganno e far perdere di vista il gruppo.

DESCRIZIONE ESCURSIONE

SVOLGIMENTO: Parcheggiate le macchine, percorreremo il letto del Molaro per circa 500 metri prima di iniziare a salire sul suo fianco a ovest, con stretti e ripidi tornanti di una vecchia strada in cemento, ormai non più percorribile con i mezzi, di cui rimangono solo poche tracce. Dopo altri 500 mt circa, in corrispondenza di una casa diroccata in mattoni, intercetteremo un sentiero nascosto tra le rocce e inizieremo di fatto l’ascesa verso le Rocche di Mocissà.
ATTENZIONE: Questa è la fase in cui sarà necessario PROCEDERE SENZA INDUGIO, CON LA MASSIMA ATTENZIONE E IN FILA INDIANA, FACENDO LA MASSIMA ATTENZIONE IN CASO DI RAFFICHE DI VENTO.

Entreremo in contatto con le emergenze di roccia sedimentaria, e quindi friabile, che, per effetto del clima, del vento che si incanala nelle vallate e della poca vegetazione, col tempo si sono erose e modellate acquisendo la forma di mostri, o mummie, di qui il nome del luogo nella cultura del posto.
Non è semplice datare queste formazioni perché l’erosione è un processo progressivo che, unito magari a episodi franosi, può avere tempistiche imprevedibili: magari questi luoghi, poche centinaia di anni fa, un tempo brevissimo se misurato in ottica geologica, avevano forma completamente diversa.
Durante la camminata, effettueremo brevi soste per godere del panorama e per avvicinarci alle cavità delle rocce, toccandole con mano, ed avremo modo di ascoltare l’antica legenda legata ai Giganti di Mocissà e all’incantesimo che li ha trasformati in rocce per sempre.
ATTENZIONE: in questa prima parte dell’escursione saranno tanti i tratti in cui seguiremo lievi tracce che si intersecano fitte e che, pertanto, possono trarre in inganno e far perdere di vista il gruppo. Superata una piccola macchia di pini marini il nostro sentiero si allargherà e procederà, sempre in salita ma con minore pendenza, fino alle alture in cui sono installate le pale eoliche. Percorreremo un tratto di strada asfaltata di 500 mt prima di prendere un ampio sentiero che, scendendo lieve con
tornanti di cresta e attraversando una seconda macchia di pini, ci condurrà attraverso una zona che porta i profondi segni degli incendi dello scorso anno: la vallata alla nostra destra appare ancora brulla e grigia, e anche gli ulivi presenti nel pianoro puntellato di vecchie abitazioni in pietra a spacco che raggiungeremo al termine della discesa portano le cicatrici del fuoco. Apprezzeremo durante la discesa il panorama sulle Rocche di Mocissà con, sullo sfondo, le Rocche di Placa, Prastarà e
Pentedattilo. Dopo aver consumato il pranzo a sacco e visitato i ruderi dell’insediamento agropastorale, continueremo il cammino e, dopo circa 2 km, raggiungeremo il punto di partenza.